Agricoltura 4.0: valorizzare i dati IoT

Le imprese agricole, la zootecnia e le industrie di trasformazione alimentare stanno affrontando negli ultimi anni un deciso passaggio ad un’ agricoltura di tipo 4.0 che rivoluziona le loro logiche portando al centro il tema dei dati, della loro raccolta attraverso le nuove tecnologie dell’Internet of Things per l’agricoltura, della loro gestione e valorizzazione, dal momento stesso in cui si generano all’interno di un campo o di una stalla. Molto importante, per poterlo fare, è “fare sistema” come accade nell’industria 4.0 anche nell’ agricoltura di questo tipo, nessuno può pensare di agire da solo: è necessario sviluppare forme di collaborazione e di partnership.

Agricoltura 4.0-valorizzare i dati IoT

Il tema dei dati in agricoltura è il focus del Tavolo di lavoro “Agricoltura 4.0” organizzato dall’Osservatorio Smart Agrifood, in collaborazione con gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano e il Laboratorio RISE Research & Innovation for Smart Enterprises dell’Università degli Studi di Brescia, impegnato in attività di ricerca e di trasferimento di know-how verso le imprese.
Proprio il Direttore del Laboratorio RISE individua i tre pilastri su cui l’agricoltura 4.0 si regge:

  • L’acquisizione dei dati
  • La gestione e la integrazione
  • L’elaborazione e analisi

Abbiamo già visto come l’Internet of Things stia portando dei cambiamenti notevoli anche nel settore dell’agricoltura e allevamento, oltre che in quello industriale. Si prevede, in ottica 2020, una crescita ad un ritmo del 20%.

Per quanto riguarda l’acquisizione dei dati sarà sempre più necessario scegliere quali raccogliere per gli obiettivi prefissati (le mappe di vigore, dell’irrigazione, della temperatura, dell’umidità), definendo, in secondo luogo i parametri di precisione e i margini di errore per ogni ambito applicativo e la periodicità per la loro raccolta. La fase di elaborazione dei dati consiste nell’individuazione di parametri per validarli, tecniche e procedure per analizzarli, nonché verifica costante della loro stessa qualità. In questo modo la semplice impresa agricola diventa un vero e proprio hub per la raccolta dati, che possono essere di vario tipo:

  • dati del campo
  • dati meteorologici
  • dati dei macchinari
  • dati delle attrezzature
  • dati operativi
  • dati sul raccolto
  • dati sul magazzino

Chiaramente il valore enorme di questi dati è legato indissolubilmente alla capacità di gestirli, di trattarli e alla consapevolezza, da parte delle imprese agricole, che ci si sta muovendo in un contesto nuovo dove questi dati devono generare un valore e devono essere protetti. Per questo è sempre più importante dotarsi di soluzioni per farlo, acquisendo alcune competenze adeguate, che probabilmente prima non c’erano.
Nell’agricoltura 4.0 i limite infatti non è la tecnologia: a livello di soluzioni tecnologiche il mercato è piuttosto avanti. Il limite è costituito dalle competenze, che vanno ampliate e sviluppate, e dalla governance che deve essere diversa: le imprese agricole hanno il dovere di fare sempre più sistema tra loro e di sviluppare skill e competenze che permettano di sfruttare al meglio i dati rilevati dalle tecnologie IoT.