L’impatto dell’internet of Things nella gestione della Suplly Chain
Quando si sente parlare di internet delle cose (IOT), la maggior parte di noi pensa ai sistemi di elettronica indossabili e alle app tecnologiche. Ma Internet of Things vuol dire molto di più. Molti sono, infatti, i campi di applicazione IOT nel mondo dell’industria e dei processi. Tra questi uno dei più importanti è quello del Supply Chain Management.
Cos’è il Supply Chain Management
La gestione della catena di distribuzione, più nota come supply chain management (SCM), è un sistematico e strategico coordinamento delle tradizionali funzioni aziendali e delle tattiche.
Si svolge prima all’interno di ogni azienda e poi lungo i vari membri della catena di distribuzione con l’obiettivo di migliorare le prestazioni di lungo periodo sia dei singoli membri che dell’intera catena (Mentzer 2001).
Per catena di distribuzione si intende una serie di tre o più entità (organizzazioni o individui) direttamente coinvolte in flussi (a monte e/o a valle) di prodotti, servizi, denaro e/o informazioni dalla materia prima fino all’ultimo cliente (Mentzer 2001).
L’internet of Things per la localizzazione delle merci nella supply chain
Il Supply Chain Management svolge un ruolo fondamentale nella gestione delle aziende e l’importanza di questa funzione è destinata ad aumentare notevolmente nei prossimi anni.
Punto focale del SCM è l’accessibilità ai dati di avanzamento delle merci lungo le varie fasi della filiera.
L’ecosistema della logistica è composto di molte componenti e da molte parti in movimento continuo. Le merci si spostano dal produttore ai fornitori al centro di distribuzione, fino ad arrivare al rivenditore e ad cliente finale. Ottenere informazioni sulle quantità in transito, le quantità in stock e le esigenze di produzione e approvvigionamento è cruciale.
Proprio in questo ambito entra in gioco la tecnologia dell’Internet of Things, che permette l’identificazione e memorizzazione automatica di informazioni inerenti gli oggetti (RFID), fornendo automaticamente dati sull’identità e la posizione GPS delle merci.
Questi elementi permettono a chi si occupa di Supply Chain Management di ottenere informazioni su tutto il percorso che un prodotto attraversa, dalla produzione fino all’arrivo in negozio. Dati preziosi che permettono di automatizzare l’intero sistema logistico ottimizzando le rotte, riducendo lo spreco di tempo ed ottenendo stime sempre più precise sui tempi di consegna delle merci.
Altre caratteristiche peculiari dell’internet delle cose si prestano particolarmente al mondo del SCM, come ad esempio la possibilità di controllo della temperatura, fattore che incide sulla qualità di molte delle merci trasportate.
Per poter applicare queste tecnologie è sufficiente utilizzare pallet dotati di chip RFID (che ricordiamo essere molto economici) ed installare un dispositivo integrato nel veicolo di trasporto.
I dati verranno automaticamente inviati in cloud e quindi elaborati per trasformarli in informazioni.
A seconda delle esigenze si potranno quindi monitorare non solo la posizione del pallet, ma anche altre informazioni come le condizioni meteo attraversate, dati sul traffico e sulla velocità media di transito.
Una volta elaborati, i dati risultano a disposizione di tutte le fasi della filiera creando un sistema di conoscenza condivisa. Ogni operazione sarà in grado di prendere decisioni consapevoli sulla produzione o l’approvvigionamento.
Tutto questo si traduce nell’evoluzione della della catena di fornitura da un sistema reattivo, ossia che reagisce con la produzione e l’approvvigionamento solo dopo che si sono verificati ordini o esaurimento delle scorte, ad un sistema proattivo, in grado di prevedere i fabbisogni di merce organizzando la filiera in modo più efficiente e garantendo miglior continuità al sistema.
Qualche esempio di applicazione? Identificare i colli di bottiglia ed i tempi morti nelle fasi di trasporto. Conoscere anticipatamente gli ingorghi del traffico per anticipare le spedizioni. Ottenere informazioni sulle condizioni meteo lungo il viaggio.
Risparmiare sui costi del carburante. Ottimizzare i percorsi di flotta attraverso il monitoraggio delle condizioni del traffico.
Garantire la stabilità della temperatura. Monitorare la catena del freddo. Gestire stock di magazzino. Monitorare l’inventario per evitare l’esaurimento scorte.
Tutte soluzioni che permettono di conoscere le problematiche di prodotto in tempo per trovare una soluzione.