Sensori IoT contro l’emergenza idrica in Cina
In Cina, un’infrastruttura IoT è alla base di un progetto per portare acqua dalle provincie meridionali a quelle settentrionali, comprese le città di Beijing e Tianjin. Il progetto consente di deviare verso Nord l’acqua proveniente dalla riserva di Danjiangkou nel cosiddetto “South-to-North Water Diversion Project”.
L’Internet of Things ha consentito a ingegneri e lavoratori del canale (quello centrale è stato completato nel 2014 e misura 1.257 km) di realizzare una migliore manutenzione tramite le analisi in tempo reale sulla qualità dell’acqua. Questo è stato possibile grazie a una rete di oltre 100 mila sensori che riescono a monitorare anche tratti non accessibili all’uomo.
Questo monitoraggio è davvero utile, soprattutto in queste zone. I corsi d’acqua e le dighe, infatti, si trovano spesso in aree particolarmente sismiche. Per questo c’è bisogno di sapere subito se le infrastrutture sono state compromesse, per pianificare in fretta interventi di recupero e minimizzare i danni. Con l’IoT questo è subito possibile.
Sono stati installati ben 130 tipi differenti di sensori tra cui:
- rilevatori di tossine nell’acqua
- telecamere
- rilevatori di intrusioni e danni strutturali
Opportunità e soluzioni
Lo stesso sistema potrebbe usato anche per altre tipologie di infrastrutture, come ad esempio i grattacieli o le grandi opere pubbliche, andando a diventare uno strumento che monitora lo stato di salute delle nostre città.
L’impiego delle tecnologie IoT per questo importante progetto cinese non è stato privo di difficoltà, ma si è lavorato per ovviare e sistemare il problema. Uno dei principali ostacoli è stata l’assenza di connessioni internet in alcune aree, che poteva impedire il rilevamento dei dati. Per ovviare è stato progettato e messo in campo il sistema “Smart Gateway”, che raccoglie I dati dei sensori trasmettendoli al server cloud con ogni genere di connessioni mobili, wireless, Wi-Fi o Zigbee.