Collegare le cose e i servizi alle persone attraverso internet. Questa è l’Internt of Things, o Internet delle Cose. L’ultima frontiera della tecnologia. Sappiamo davvero cos’è? Siamo pronti?
Di recente l’acronimo IoT ha avuto un utilizzo crescente.
Quanti di voi sanno qual è il suo significato?
IoT è l’abbreviazione di Internet of Things, che in italiano si può tradurre come Internet delle Cose o Internet degli Oggetti.
Cosa vuol dire Internet of Things o Internet delle cose?
Possiamo definirla come la tecnologia che permette agli oggetti, anche quelli che non hanno una natura digitale, di collegarsi a internet, acquisendone le proprietà e quindi di comportarsi come degli oggetti originariamente digitali.
Il concetto di IoT viene introdotto nel 1993 da Kevin Ashton, pioniere della tecnologia e cofondatore e direttore esecutivo di un consorzio di ricerca con sede al MIT di Boston.
Era impegnato in un progetto di identificazione a radiofrequenza (RFID) quando realizzò un sistema di sensori universali che collegavano il mondo fisico a Internet.
Che cos’è l’IoT?
Internet of Things è un neologismo e si riferisce all’estensione di Internet agli oggetti e ai luoghi concreti.
Si tratta dell’evoluzione della rete attraverso la quale gli oggetti connessi entrano in comunicazione con altri oggetti (come per esempio i telefoni cellulari) ai quali trasferiscono dati relativi a se stessi.
La IOT rende gestibili (monitoraggio e controllo) da remoto oggetti di uso comune come frigoriferi e altri elettrodomestici e rende possibile svolgere attività quotidiane come ad esempio gestire la temperatura di casa in modo totalmente automatico.
In poche parole, l’Internet delle Cose permette agli oggetti di acquisire un ruolo attivo grazie al collegamento alla rete.
Come funziona l’Internet delle Cose?
Questa nuova frontiera, ormai attuale e già di uso domestico diffuso, conferisce una identità elettronica agli oggetti che comunicano in rete con altri oggetti attraverso radio frequenza o Codici QR.
Applicazione dell’IoT
Potenzialmente, l’Internet delle Cose può trovare applicazione in innumerevoli settori. Se per alcuni, come per esempio la domotica per il controllo della propria abitazione e l’utilizzo da remoto dei sistemi di riscaldamento/condizionamento, degli elettrodomestici e dei serramenti, per altri è ancora in fase di sviluppo,come per esempio l’industria automobilistica per la quale tanto si parla di auto con guida automatica.
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Opportunità e minacce dell’Internet of Things
Al momento, l’Internet delle Cose risulta ancora poco conosciuta a gran parte delle persone. In parte perché non ne ha ancora sentito parlare ed in parte perché non ne ha ben compreso il funzionamento.
Se da un lato può risultare uno strumento molto semplice e comodo, per esempio per la gestione della casa come il controllo dei sistemi di videosorveglianza o l’attivazione di impianti di riscaldamento con un sms, dall’altro incontra numerose perplessità.
Allo stato attuale, il costo è ancora elevato per alcune applicazioni e l’utilizzo degli IoT non viene riconosciuto come un valore aggiunto rispetto allo stesso oggetto “non connesso” (calzature, orologi, occhiali).
Ma le principali problematiche sono la privacy e la sicurezza: infatti esiste un reale timore che i dati conservarti nei dispositivi possano essere trasferiti all’esterno o, ancora peggio, ci possa essere una intrusione dell’esterno.
Per questi ultimi motivi, si stanno costantemente potenziando tecnologie in grado di proteggere i dati prodotti dagli oggetti connessi alla rete.
Si sta sviluppando un nuovo protocollo per aumentare il numero degli indirizzi IP a disposizione e si stanno migliorando i sistemi di Big Data (la raccolta di informazioni dettagliate su uno specifico individuo) e di Cloud (in riferimento alla sicurezza e stabilità delle infrastrutture che conservano le informazioni inviate e scambiate tra dispositivi connessi e tradizionali, come smartphone, tablet e computer ma anche i data center delle aziende).