IOTA, la criptovaluta per l’IoT
Le previsioni per il futuro dell’IoT sono rosee, e questo è indubbio. Si stima che nei prossimi 10 anni saranno più di 50 miliardi i dispositivi connessi a Internet. Questi device dovranno però affrontare anche dei temi complessi, come ad esempio la problematica delle microtransazioni, dovendo scambiare tra loro piccole quantità di denaro in modo immediato. Ecco che nasce IOTA, che rappresenta sì un sistema di gestione delle microtransazioni, ma con qualcosa in più: è stato concepito specificatamente per gestirle in ambito IoT.
IOTA è appunto un token crittografico nato per essere utilizzato all’interno delle transazioni con dispositivi IoT e non si basa su un sistema blockchain. Allo stesso tempo però ne può aumentare la sicurezza, offrendo loro la possibilità di includere checkpoint per le transazioni.
IOTA usa il Tangle, un protocollo software basato su grafici aciclici diretti, piuttosto diverso dal protocollo blockchain. In questo protocollo le transazioni vengono processate in parallelo, il che permette a IOTA di scalare in maniera direttamente proporzionale alla crescita del network. In IOTA non esiste il mining né i blocchi, quindi le transazioni del Tangle vengono confermate in maniera asincrona. Il Tangle è programmato ternariamente, ed è quindi molto più efficiente delle applicazioni binarie.
Alcuni vantaggi di IOTA
1) Scalabile Visto il funzionamento di Tangle, in cui per inviare una transazione IOTA il dispositivo del mittente deve solo verificare due transazioni precedenti, non vi sono costi di transazione nè separazione tra miners e utenti.
2) Veloce Data la scalabilità del sistema, ne consegue che all’aumentare degli utenti si potenzia la rete: IOTA scala proporzionalmente al numero delle transazioni. Questo migliorerà anche la velocità delle transazioni.
3) Semplice nella verifica IOTA usa firme crittografiche hash-based anzichè crittografia a curva ellittica, ed esse offrono maggior velocità e semplicità nella verifica dei dati, riducendo la complessità del Tangle.
Tangle VS Blockchain
Centralizzazione del controllo Storicamente è evidente come i miner tendano ad aggregarsi in grandi gruppi per mettere in comune la potenza di calcolo e dividere le ricompense. Questa dinamica porta alla centralizzazione del potere computazionale e di conseguenza anche a una centralizzazione del potere decisionale nelle mani di poche pool di miners
Crittografia non obsoleta Tangle è quantum-resistant dal punto di vista crittografico, questo fa sì che vi sia una maggiore sicurezza nelle transazioni con questo sistema.
Costi dei micropagamenti Con blockchain in pagamenti troppo piccoli sono poco convenienti, per via dei costi di transazione imposti per compensare i miner.
Gestione delle partizioni Le crittovalute basate su Blockchain hanno difficoltà a sopravvivere a lungo nel caso di ripetute partizioni della rete. Inoltre comportano requisiti hardware piuttosto alti, cosa che con Tangle non accadrebbe.