Le strategie di valorizzazione dei dati IoT

Gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano hanno da poco presentato un report (disponibile a questo link) che sottolinea l’importanza di generare un valore aggiunto dai dati che ci vengono quotidianamente forniti dall’Internet of Things. Sono diversi i motivi per cui questi dati devono essere valorizzati, soprattutto per dare una marcia in più a tutti i processi industriali durante tutto l’iter di produzione e vendita.
E’ innegabile che l’industria si basi sempre più su dispositivi e dati IoT: i grandi player li utilizzano in modo crescente per orientare le proprie strategie e si assiste alla rapida crescita di startup che nascono proprio proponendo soluzioni IoT.

valorizzazione dei dati IoT

Come è possibile valorizzare al massimo questi dati? Vediamolo grazie al report del Politecnico.

  • L’ottimizzazione dei processi industriali interni, al fine di ridurre costi e tempi e di migliorare il servizio offerto ai clienti. Abbiamo già visto come l’IoT applicato all’industria possa essere utile a prevedere i guasti agli impianti produttivi o di agire comunque sugli eventuali danni in modo più rapido del normale
  • Attraverso i dati IoT si possono creare nuove generazioni di prodotti e servizi, che ogni volta possono essere migliori a livello di usabilità e meno difettosi. Come? Con i sensori, inseriti all’interno di questi oggetti, che monitorano e evidenziano quali sono i componenti maggiormente soggetti a rottura, ad esempio. Questo assumerà un ruolo sempre più importante in fase di progettazione.
  • Mettendo più al centro le esigenze del consumatore e anticipando i suoi bisogni. Questo ad esempio lo si può già intuire nella domotica, dove un’abitazione perfettamente IoT è in grado di fornire agli abitanti della casa consigli utili per evitare gli sprechi sulla base dell’utilizzo che essi fanno degli elettrodomestici. Insomma, creare prodotti e servizi sempre più personalizzati.
  • Un altro modo di valorizzare i dati raccolti con l’IoT è quello di monetizzarli in modo diretto, decidendo di rivendere queste informazioni a soggetti interessati per ottenere un vantaggio tangibile.
  • Infine l’ultimo processo di valorizzazione si riferisce all’ambito advertising e e-commerce. Attraverso l’uso proficuo di questi dati è possibile realizzare campagne pubblicitarie mirate, che mettono al centro le abitudini reali di fruizione di un determinato prodotto da parte di un utente.

La valorizzazione di questi dati è già in atto, con numeri e percentuali diverse.
Sempre grazie al report degli Osservatori Digital Innovation, scopriamo che le strategie di valorizzazione più diffuse sono quelle di ottimizzazione dei processi (al 75%) e di sviluppo di nuove generazioni di prodotti e servizi (49%). Al terzo posto si trova la personalizzazione di questi ultimi (26%), mentre il fanalino di coda è rappresentato dalla monetizzazione diretta dei dati e dal canale advertising & commerce, con percentuali di utilizzo rispettivamente del 4 e del 2%.
All’interno del report si evidenzia come questo risultato sia dato dalla riluttanza, da parte delle persone, a cedere i propri dati personali, e dalla loro crescente sensibilità verso i temi della privacy. La sfida sarà rendere il vantaggio derivato dalla cessione dei dati sempre più manifesto e tangibile.