Crescono le smart city: il caso di Glasgow

Al di là dei tanti discorsi sulle Smart City , la verità è che sono stati fatti molti passi avanti, per quanto riguarda i miglioramenti e i test. La città di Glasgow in Scozia, ad esempio, è un caso che ci mostra come l’IoT sarà sempre più in grado di trasformare il paesaggio urbano per come lo conosciamo.
La crescita della popolazione e l’aumento dell’attenzione su temi come la sostenibilità e l’ambiente sono le principali ragioni che hanno spinto le città a ripensare a tutto: dalla gestione dell’energia alle infrastrutture, implementando network di sensori IoT e molte altre tecnologie.
Date un’occhiata a questo studio di Navigant che illustra la potenziale crescita economica dell’ Internet of Things a livello mondiale.

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Monitorare la qualità dell’aria grazie all’IoT

Abbiamo nominato prima la città di Glasgow: il progetto più ambizioso di questa città era sicuramente quello di trovare un sistema più economico per monitorare la qualità dell’aria, riducendo al contempo le emissioni e inquinamento.
L’iniziativa Sensing The City è stato il risultato: una collaborazione tra l’Università Strathclyde, Institute for Future Cities e il CENSIS. Il progetto mirava ad unire alle stazioni di monitoraggio esistenti dei sistemi più low cost, mobili e meno complessi come il monitoraggio attraverso i cellulari. Questo per avere dati relativi alla qualità dell’aria e alle fonti inquinanti, anche nei luoghi dove le stazioni statiche di monitoraggio non ci sono.

Tre le componenti fondamentali del progetto Sensing The City:
A – un sensore principale, che recepisce i dati ambientali per tracciare monossido di carbonio, particolato, temperatura, umidità e pressione.
B – un hub di sensori, che prenderanno i dati dal principale, li caricheranno e li gestiranno all’interno di un database, assieme ai dati GPS.
C – Un’interfaccia web che consentirà di visualizzare questi dati e interagirà con tutti i servizi in cloud.
Il sensore principale scelto è stata la piattaforma Waspmote Plug & Sense di Libelium, per via della sua modularità e flessibilità. Questo tipo di sensore ha un’ architettura completamente open source che riesce a gestire una serie di tecnologie wireless.

 
La fase 2 espanderà poi il progetto collegandolo ad altre applicazioni legate alla Smart City, come ad esempio il monitoraggio del traffico, delle condizioni stradali e la conservazione di energia negli edifici.
Per fare questo, nel luglio del 2016, il CENSIS ha installato un network IoT in grado di coprire un raggio di 12 km attorno a Glasgow, per supportare tutti i device che erano connessi (monitor degli edifici, sensori per l’inquinamento ecc.). Questo ha fatto sì che ci fosse un network migliore, che sprecava meno energia e che era meno costoso.
Insomma, Glasgow è uno dei migliori esempi di come una città possa diventare sempre più smart e tecnologica, per rendere le condizioni di vita al suo interno sempre più sostenibili.