La situazione delle Smart City in Italia
Diamo uno sguardo al report sulle Smart City in Italia relativo all’anno 2016. EY ha misurato i progressi delle Smart City sulla base di alcuni parametri: le condizioni e l’avanzamento di infrastrutture e reti, la sensoristica connessa all’IoT, le delivery platform e il livello di applicazioni e servizi. Il report classifica lo sviluppo di reti e infrastrutture intelligenti all’interno delle città italiane, misurando la loro capacità di innovare e offrire servizi di qualità ai propri cittadini. In testa ancora le città metropolitane ma è da segnalare una crescita di quelle di medie dimensioni.
Infrastrutture e reti
Fibra ottica e banda mobile hanno grande diffusione, abbastanza diversa a seconda delle dimensioni della città. Da segnalare il caso particolare di un’ infrastruttura in rete come il teleriscaldamento, che risulta più diffuso nelle grandi città ma più performante nelle piccole. La situazione delle reti internet non si modifica di molto, nelle città metropolitane la copertura è quasi completa. Solo in 3 di queste, la connettività VDSL non raggiunge l’80% della popolazione.
Infrastrutture sì, ma la cosa essenziale per una Smart City veramente funzionante è la sinergia tra esse. Una nuova generazione di tecnologie sta emergendo e richiederà requisiti e standard più alti, rispetto a quelle utilizzate fino agli anni scorsi per l’automazione domestica. IoT e tecnologie a bassa potenza e ampio raggio (LPWA) stanno giocando e avranno un ruolo sempre più importante in questo contesto, perché una vera città intelligente si ha quando reti e servizi tradizionali sono resi più efficienti con l’utilizzo delle tecnologie digitali.
Sensoristica
Nelle città analizzate da EY, le tipologie di sensori più presenti sono quelle per il monitoraggio dell’aria, che vengono utilizzati praticamente in quasi tutte le città. Vi è inoltre una grande concentrazione di sensori per la videosorveglianza, e in crescita è anche l’uso di sensori per il monitoraggio della rete stradale e per rendere più efficiente l’illuminazione pubblica.
Purtroppo si registra anche uno scarso livello di interoperabilità dei diversi sensori e una mancanza di lettura integrata dei dati raccolti.
Questo porta al quarto punto, ovvero le piattaforme abilitanti che integrano diversi servizi, come centrali di controllo o canali di erogazione di questi stessi servizi. Queste piattaforme sono ancora presenti nei comuni capoluogo delle città metropolitane ma non in molti altri.
Applicazioni e servizi
Per quanto riguarda i servizi, sono stati analizzati diversi settori: i trasporti, la scuola, il turismo e le pubbliche amministrazioni.
Nel settore trasporti si registra un vero e proprio boom di sharing mobility (la migliore delle nostre città è Milano) e sostenibilità, nel settore scuola si evidenzia una volontà di promuovere la didattica digitale e, per quanto riguarda il settore turistico, un primo consistente utilizzo di dati IoT. I dati che si raccolgono in questo settore serviranno a analizzare abitudini e comportamenti dei visitatori delle nostre città, per misurarli, comprenderli e anticipare le loro necessità, ottimizzando la gestione delle strategie di promozione.
Un ultimo dato non incoraggiante purtroppo vede la digitalizzazione della pubblica amministrazione ancora abbastanza indietro, se si escludono i grandi comuni capoluogo.
Non ci resta che attendere il rapporto 2017 per valutare se e quanto l’impatto dell’IoT ha modificato la situazione rendendo le nostre città più Smart.